CHIESA DI GURRO

La chiesa (1) è dedicata alla Natività della Beata Vergine (XIV sec.). Il nucleo più antico fu consacrato nel 1336.
La torre campanaria del 1759 (2): fu costruita a spese del Comune di Gurro.
Tra il 1739 e il 1747 viene eretta la chiesa parrocchiale che corrispondeva alla attuale navata centrale. Un affresco ne abbellisce il portale d’entrata (3).
Nel 1884 viene edificata la navata laterale sud, in cui è oggi alloggiata una statua di S: Antonio da Padova, e completata la navata nord, affrescata dal pittore G. B. Zanoni di Cavaglio. Vi è alloggiata una statua della Madonna del Carmine del 1866.
Falmenta e Gurro si staccano dalla chiesa matrice di Orasso nel 1569, ma hanno un parroco in comune che deve risiedere 6 mesi all’anno per ciascun paese.
Nel 1616 il Card. Federico Borromeo accoglie le istanze dei Gurresi, così Gurro diviene  parrocchia  autonoma con parroco residente tutto l’anno. Lo stesso avviene per Falmenta.
Viene poi sistemato il nuovo cimitero (prima si seppellivano i morti nella cripta sotto la chiesa, in fosse comuni, una per le donne e una per gli uomini).
Il tabernacolo (XVI sec.) (4) è prezioso: in marmo bianco di Carrara: secondo la tradizione sarebbe stato trafugato da alcuni Gurresi che abitavano a Milano, e che lo avrebbero così salvato dall’opera di distruzione e di devastazione di chiese e monasteri messa in atto dai soldati di Napoleone a Milano.
L’altare maggiore è del 1823.
Gli angeli che ornano l’altare maggiore sono stati donati da Gurresi che, sempre a Milano, avevano venduto un olmo che ombreggiava la loro residenza ma che doveva essere eliminato per esigenze urbanistiche.
Una deposizione  è rappresentata nella nicchia dell’addolorata. Un affresco è dedicato a San Carlo Borromeo (5)

INFORMAZIONI SUL PAESE

Adagiato su un ampio deposito morenico, è il paese che più, con Crealla, ha conservato alcune tradizioni, quali i costumi, il dialetto, alcune celebrazioni religiose, ecc.
Furono “Tessitori, muratori, legnamari per  Val Vigezzo, ed altri in Milano …” G. M. Grandazzi (1798). Importante il fenomeno degli spazzacamini (anche bambini di 6-8 anni): uno dei tanti “dispositivi di compensazione” contro le ristrettezze economiche e la penuria delle risorse.
Le case (6) (7) (8) (9) conservano i tipici tratti della cultura rurale montanara.
Cappelle, immagini, colonne rogatorie: sparse un po’ dovunque in tutto il paese.
Da visitare il museo etnografico di Gurro e della Valle Cannobina, che conserva oggetti, arredi, documenti sulla storia più antica di varie famiglie di Gurro, strumenti di lavoro, costumi della valle (10) (11) (12).
Diversi alpeggio sovrastano Gurro, tra cui Vanzone, oggi sede dimora di baie ed edifici rurali ristrutturati per uso soprattutto estivo (13).

Chi volesse partecipare attivamente all’attività della nascente Associazione o anche solo sostenerla con donazioni o idee progettuali potrà contattarci qui: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Associazione Culture d'Insieme nel VCO
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