L’ORATORIO DEL SASSO DI ORASSO

Oratorio, Sasso, Orasso

Ci sono luoghi che rimangono nel cuore per sempre, forse perché nella loro semplicità sono così belli, uno di questi è l’Oratorio del Sasso di Orasso.

Lungo la via Borromea, l’antica mulattiera che da Traffiume portava e porta ancora oggi in val Vigezzo, possiamo fermarci in un punto sopra l’abitato di Orasso e godere di un bellissimo panorama. Quante persone, quanti viandanti ha visto questa chiesa? Tanti, sicuramente, perché è dedicata proprio alla Madonna della Cintura, protettrice di chi compie lunghi viaggi a piedi.

Gli orassesi sono molto orgogliosi di questo piccolo gioiello di arte rupestre e si sono autotassati per sistemare esternamente l’edificio e posare l’illuminazione. La scalinata è in pietra, conduce al porticato costruito tra il 1700 e il 1800 grazie al denaro raccolto allora tra gli spazzacamini di Orasso che lavoravano a Milano. Maestoso è l’affresco posto sopra il portale di ingresso raffigurante la Madonna della Cintura con il Bambino; è stato realizzato nel 1733 ed è in ottimo stato conservativo.

Entriamo e cominciamo ad osservare: le pareti sono dipinte di bianco e hanno sofferto l’umidità e infiltrazioni d’acqua prima dei restauri. Lo sguardo va dritto verso la bella cancellata in ferro battuto e l’altare; la cancellata serviva a separare i fedeli dall’altare, come voleva allora la regola. La parete di fondo nel presbiterio è tutta affrescata: al centro una Madonna con Bambino seduta sul trono, dipinta agli inizi del XVI secolo, quando qui sorgeva una semplice cappella. Alcuni vecchi manoscritti testimoniano che la chiesa fu ampliata in vero oratorio con l’autorizzazione di S. Carlo Borromeo, dopo la sua visita pastorale avvenuta nel 1574, quando ancora l’immagine della Madonna era affrescata sul muro esterno della cappella, prima che essa venisse murata dentro al nuovo oratorio. Quello che vediamo oggi non è l’affresco originale: nell’ultimo secolo un pittore sconosciuto  ha provveduto al restauro coprendo il dipinto con pittura a secco ricalcando il tracciato del disegno di base.

Sono state usate tinteggiature non coerenti con lo stile e la tonalità dei colori del periodo cui viene ricondotta l’opera.

Da un attento esame risulta che sotto il mento della Madonna si staccano dall’affresco le terre usate. Ciò permette di vedere in piccola parte l’affresco originale. La speranza è di riuscire a rimuovere le campiture fatte a secco su tutto il dipinto e riportarlo al suo antico splendore.

Ai lati della pittura dedicata alla Madonna sono considerevoli gli affreschi che coprono la rimanente parete di fondo, essi rappresentano San Rocco e San Sebastiano, santi protettori contro la peste che nell’anno 1503 e 1504 colpì la zona di Cannobio e la valle e fece molte vittime.

È incerta l’origine dei committenti di questa opera, vi sono due versioni che sono state rilevate sui testi antichi, secondo la prima fu Giovanni Generello che fece realizzare il dipinto  come ex voto per ringraziare di essere stato lui stesso e i suoi famigliari risparmiati dalla peste; la seconda versione indica che tutta la parete di fondo, tranne la Madonna, è stata fatta eseguire da un pittore vigezzino nel 1604 dai reggenti cittadini dell’epoca, tali Giacomo Zanarello e Augusto Arceto (da una lettura attenta si evidenziano i committenti e l’anno in cui fu realizzato il dipinto).

Il soffitto a cassettoni è un’altra pregevole opera di questo oratorio, come il pavimento in pietra. Due sono i motivi alla base dell’importanza di recuperare questo edificio:  quello storico, legato al paese di Orasso e alla strada romanica che percorre tutta la valle e quello turistico, che vede in continuo aumento il numero di “viandanti” che nel segno dell’amore per la natura e la storia passano di qui.

Oratorio Del Sasso Orasso

Esterno

Oratorio Del Sasso Orasso

Interno

Oratorio Del Sasso Orasso

Dettaglio affresco

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