[POST] Il ghiaccio scomparso
[POST FACEBOOK DEL 12 MAGGIO 2024]
Sono numerose le testimonianze dell’antico ghiacciaio che ricopriva (almeno 15.000 anni fa) la Valle Cannobina, e che insieme ad altri fenomeni (geologici, fluviali, atmosferici, ecc.) ha contribuito a modellare la valle che ora conosciamo, e in cui le varie forme di vita, compreso l’uomo, si sono poi insediate in perfetta armonia con il territorio.
Tra queste ad esempio i “massi erratici” trasportati a valle dal ghiacciaio, anche per parecchi km. La loro litologia non ha spesso alcun rapporto con quella del luogo in cui li vediamo ora.
Nella foto il grande masso presso il sentiero che da Orasso sale a Monte Vecchio, incastonato fra vecchi castagni e faggi. Avrebbe percorso almeno 100 km. Sulla sua superfice superiore sono visibili alcune cavità arrotondate, simili alle coppelle rinvenibili in numerosi siti delle Alpi.
Presso Gurro un altro grande “masso erratico”, oltre numerosi massi trasportati dalla piena di un breve, piccolo ma ripidissimo torrente (Rio Gana, 1000 m di dislivello con pendenza media 67%!) appena dopo Orasso lungo il sentiero per la frazione Bugnago.
(Tratto da “Tra rocce, ghiacci e acque” - Un viaggio nel tempo alla scoperta della Valle Cannobina – Comunità Montana del Verbano, 2014)