[POST] Uomini e luoghi: San Carlo Borromeo

[POST FACEBOOK DEL 5 FEBBRAIO 2021]

I luoghi: non solo paesaggi e panorami. Anche Storia, e storie di donne e uomini che con il loro pensiero e le loro azioni hanno costruito un legame inscindibile col territorio e concorso alla formazione degli stessi paesaggi e delle stesse opere che oggi noi ammiriamo.

Carlo Borromeo visitò Cannobio la prima volta nel 1571, e l’ultima nel 1584, quando il 31 ottobre vi celebrò la sua penultima messa nella chiesa della SS. Pietà di Cannobio. L’ultima fu ad Ascona il 1 novembre. Quindi tornò a Milano dove morì la sera del 3 novembre.

Numerosi i segni e le testimonianze del suo passaggio a Cannobio e Valle Cannobina.
A Cannobio una visita obbligata merita la Chiesa di Santa Marta.
Fu edificata su ordine di San Carlo Borromeo nello stesso luogo dove prima c’era un Tempio dedicato a San Pietro “Principe degli Apostoli”. Per questo la nuova chiesa fu dedicata non solo a Santa Marta, ma anche all’Apostolo Pietro.
Di fronte alla chiesa la statua di S. Agostino.
All’interno il celebre dipinto “San Carlo in Gloria” di chiara intonazione secentesca, che viene attribuito con quasi certezza a Camillo Procaccini (1550 ?-1629), e che corrisponde alla pala d’altare della cappella che i Cannobiesi dedicarono a San Carlo nel 1611. Il Santo appare ritto su una nuvola, in abiti pontificali, con lo sguardo rivolto verso l’alto e le mani inguantate. Attorno gli angeli che reggono i simboli della potestà vescovile.
Sotto di lui il lungolago di Cannobio e il Santuario della SS. Pietà, che egli stesso aveva voluto.


(Foto di Alberto Bergamaschi)

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